Home > Notizie > Trasporti: la nuova politica infrastrutturale dell’UE

Trasporti: la nuova politica infrastrutturale dell’UE

Creato il:  28 Ottobre 2013

La nuova politica infrastrutturale dell’Unione trasformerà l’attuale groviglio di strade, ferrovie, aeroporti e canali europei per farne una rete transeuropea dei trasporti unificata (TEN-T).
 
Saranno nove i corridoi principali (2 nord-sud, 3 est-ovest e 4 diagonali), che formeranno le arterie dei trasporti nel mercato unico europeo e rivoluzioneranno le connessioni tra est e ovest. A tal fine, i finanziamenti europei necessari per raggiungere questi obiettivi saranno triplicati nel nuovo periodo 2014-2020 sino ad arrivare a 26 miliardi di euro.
 
La nuova politica infrastrutturale consentirà di realizzare nei 28 Stati membri una rete europea dei trasporti robusta e capace di promuovere la crescita e la competitività, che collegherà l’est all’ovest e sostituirà il puzzle attuale con una rete autenticamente europea.
 
La rete centrale, il cui completamento è previsto entro il 2030, permetterà di aggiornare le infrastrutture e snellire le operazioni connesse ai trasporti transfrontalieri in tutta l’UE, a vantaggio sia dei passeggeri che delle imprese. Miglioreranno le connessioni tra i diversi modi di trasporto, nel rispetto degli obiettivi dell’UE in tema di cambiamenti climatici. La disponibilità di finanziamenti dipenderà dal successo dei negoziati in corso sul quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020.
 
Per dare la priorità alle connessioni est-ovest, quasi la metà dei finanziamenti UE a favore delle infrastrutture di trasporto (11,3 miliardi di euro erogati dal Meccanismo per collegare l’Europa) sarà riservata esclusivamente ai Paesi dell’obiettivo di coesione.
 
La nuova rete centrale di trasporto sarà completata da una vasta rete di linee che si collegano alla rete centrale a livello regionale e nazionale. Questa vasta rete coprirà l’intero territorio dell’UE e assicurerà l’accessibilità di tutte le sue regioni. L’obiettivo finale è fare in modo che progressivamente, entro il 2050, la stragrande maggioranza dei cittadini e delle imprese europee non disti più di 30 minuti di viaggio dalla rete principale.
 
Complessivamente la nuova rete di trasporto garantirà una maggiore sicurezza degli spostamenti, una minore congestione degli stessi e una maggiore rapidità e confort dei viaggi.
 
I 26 miliardi di euro (a prezzi correnti) stanziati per i trasporti dal Meccanismo per collegare l’Europa nell’ambito del quadro finanziario pluriennale serviranno da capitale di “avviamento”, che stimolerà altri investimenti degli Stati membri destinati a completare collegamenti transfrontalieri difficili e linee che altrimenti non sarebbero edificate. Secondo le stime, il costo dell’attuazione della prima fase di finanziamento della rete centrale ammonterà a 250 miliardi nel periodo 2014-2020.
 
La rete centrale collegherà 94 grandi porti europei con linee ferroviarie e stradali, 38 grandi aeroporti con linee ferroviarie che portano alle città principali, 15.000 km di linee ferroviarie convertite ad alta velocità e 35 progetti transfrontalieri destinati a ridurre le strozzature.
 
Maggiori informazioni sul sito di Rapid e sul sito della Rappresentanza in Italia della Commissione europea

A cura dello Staff Europe Direct

Area tematica: 
Tipo di Contenuto: 
Data pubblicazione: 
Giovedì, 13 Luglio, 2017 - 12:28